I Maestri del Mare

C’è un posto dove il tempo sembra essersi fermato.
Arrivando da ponente, superata la scogliera di Capo Noli, all’improvviso si rimane senza fiato nel vedere il borgo di Noli che con il suo castello si staglia davanti a noi.
Vecchia repubblica marinara, a Noli il tempo sembra non essere passato. Le case non hanno invaso ogni angolo e le vecchie mura con il castello
che vi domina sopra fanno da cornice ad un luogo che sa di magico.
La vecchia sede vescovile che ha dato il nome alla diocesi di Savona-Noli appunto, sembra confermare quella maestosità dei colori tipicamente liguri che segnano un territorio così aspro ma così meraviglioso.
Ma tra tutte queste perle ve ne è una che è qualcosa di speciale e non è fatta di mattoni ma di uomini: sono i Pescatori di Noli. Sì perché a Noli è rimasto l’ultimo baluardo di famiglie che hanno deciso di non lasciarsi travolgere dalla modernità e hanno continuato a tramandarsi di padre in figlio quella saggezza che viene soltanto da sua Maestà il Mare. Hanno saputo aspettare e imparare ad andare dietro alle stagioni, agli anni e alle lune; hanno imparato e tramandato la saggezza del pescatore che sa quando uscire in mare aperto per poter trovare del pesce o sa guardare il cielo e capisce che di lì a poco il mare non sarà più quella tavola piatta che è in quel momento. Hanno voluto, e lo fanno tutt’ora, rimanere legati ai cicli delle stagioni e saper aspettare e anche fallire senza perdere di giorno in giorno la speranza di poter nuovamente ricominciare l’indomani.

E’ un grande insegnamento che questi uomini, nel XXImo secolo ci danno. E’ palese che la vita di oggi è un susseguirsi di impegni e rincorse del tempo che fugge; il cibo stesso è diventato una qualcosa da prendere al volo come quei corridori che quasi “rubano” la borsa del rifornimento passando nel punto stabilito. Questi uomini (e donne) hanno scelto di non correre; hanno scelto di sapere aspettare come fanno tutti gli uomini che vivono nella natura e che sanno aspettare la luna giusta, il tempo opportuno, il momento propizio per fare questa o quella cosa. E’ la saggezza di una vita fatta di Terra e di Mare, in questo caso, dove ogni ruga ha un valore inestimabile come una pagina di un libro antico che svela segreti che mai e poi mai si sarebbero conosciuti se non attraverso di esso. Le pelli cotte dal sole ci raccontano di giornate spese per un pezzo di pane dato da una buona o meno buona pesca, ma la caparbietà di questi uomini ci indica un cammino che è ancora possibile ritrovare. Basterebbe fare un passo in meno al giorno, cominciare da lì e ritrovarsi a farne ancora uno in meno e accorgersi di quanto, correndo, ci perdiamo di quello che ci sta attorno.

E’ una lezione di vita, prima che una scelta, quella dei pescatori di Noli che nel fremito di questo tempo che ci ruba e deturpa ogni attimo ci dicono
“Puoi ancora scegliere e questa scelta sta a te! Io ho scelto di stare dalla parte di Madre Terra e anche se a te, animalista convinto, sembrerà che deturpi l’ambiente con le mie piccole reti, in realtà è in punta di piedi che ogni mattina, rivolgendomi con la prua del mio gozzo a mezzogiorno, ringrazio sua Maestà il Mare per ciò che mi darà o non mi darà!”

Pescare non è una fuga dalla vita, ma spesso è una più profonda immersione in essa…

HARRY MIDDLENTON, Scrittore

In questa mia pagina racconto l’arrivo, in un tardo pomeriggio di fine estate, di un piccolo gozzo di uno di questi “maestri del mare” che giunto a riva scarica il suo piccolo tesoro.

(clicca sull’immagine)